#XF24 - VINCE MIMI'
Il giorno dopo la vittoria, dopo lo show in piazza del Plebiscito a Napoli, Mimì ammette:
«Ho fatto le sei del mattino». Con lei gli altri finalisti di X Factor - Lorenzo Salvetti, i
Patagarri e i Les Votives - a festeggiare a Posillipo in una
discoteca la chiusura di questa edizione fortunata. Anche nei numeri: 1.765.000
spettatori medi la finale (il 51 per cento in più rispetto allo scorso anno),
live show con una media di 739mila spettatori solo su pay (+23% rispetto alla
scorsa edizione). «È stata un'esperienza surreale, appena ho sentito il mio
nome alla proclamazione del vincitore sono caduta a terra», racconta nel day
after. Ma la vittoria c'era già stata: «A 17 anni posso dire di aver cantato in
piazza del Plebiscito: è una figata».
Diciassette anni,
brianzola di Usmate Velate (provincia di Monza), origini maliane, lungo tutto
il percorso di X
Factor, Mimì è
stata sempre definita un simbolo dei nuovi italiani. «Questa cosa la vivo come una
grande responsabilità: non sono un simbolo ma un piccolo cambiamento», precisa
lei. «Sono grata che
i bambini afroitaliani possano vedere che tutto questo è possibile.
Sono felice di rappresentare la comunità nera in maniera leggera. Possiamo
fare di tutto».
A
chi le chiede se il razzismo lo ha mai subito sulla sua pelle, Mimì non
risponde in maniera diretta: «Dal 2018 a oggi abbiamo fatto grandissimi passi
ma non ancora abbastanza. Sono fiera di chiamarmi afroitaliana».
La vittoria a X Factor è dedicata ai genitori, «i primi che hanno creduto in me e mi hanno sostenuta». Ma ora c'è da pensare inevitabilmente al futuro: «Voglio esprimere al meglio la musica che mi piace. Il mio sogno è portare l'hip hop e l'r'n'b in Italia, ma non voglio fare copia incolla. Vorrei suonare nei festival, fare concerti e serate».


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