#SUPEREROI - PAOLO GENOVESE
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Intro
Tutto quello che ci accade potremmo disegnarlo.
Tutto. Possiamo disegnare tutto.
Ouello che non possiamo disegnare è il tempo.
È tutti gli attimi che mette in fila.
Pag 8
Anna ha gli occhi chiusi, Marco la stringe ancora piú forte e serra le palpebre anche lui. Non parlano, tutto quello che hanno da dirsi è in quell'abbraccio.
Pag 9
All'importanza che i ricordi assumono nella vita, a quello strano meccanismo che riporta alla luce suoni, profumi, parole, colori, emozioni.
Come tutto ha una fine, cosí tutto ha un inizio.
Pag 15
Anna solleva lo sguardo e vede quel corpo di metallo sorvolare lo spazio sopra la sua testa. Immagina le persone a bordo, immagina le loro vite. Prova a pensare agli sconosciuti stipati a mille metri di altezza, distanti da lei. E anche lei per ioro non è che un puntino invisibile che cammina riparato da un ombrello, e sulla parte esterna di quell'ombrello esposta all'acqua c'è un numero di telefono scritto con un pennarello. Ma nessuno può vederlo. Soprattutto lei.
Pag 16
Durante la notte ognuno cerca la pace a modo suo. Marco lo fa avvolgendosi in un pesante piumone, il volto disteso di chi sogna beato. Anna disegna. Le ore piccole hanno una speciale attrazione per lei: niente rumori di auto, niente clacson, niente urla in strada, al massimo la lite di qualche coppia a cui è andata male la serata.
Di notte possiamo cercare in mezzo ai pensieri. Provare a ritrovare cose che pensavamo di aver messo via per sempre. Come la scatola con le lettere dell'adolescenza che riposa in fondo all'armadio e contiene confessioni e nomi che fatichiamo ad associare a un volto e ci meravigliamo nello scoprire che sono storie che abbiamo veramente vissuto.
Momenti dimenticati, ma non per sempre. Capita spesso, soprattutto con il cuore, di far finta di scordare cosa con-tiene; lo sappiamo ma per la nostra incolumità preferiamo dimenticare. Ecco, di notte capita di spulciare il contenuto di questo recesso, in un percorso tutto nostro, che non dobbiamo condividere con nessuno.
Pag 23
Anche lui le sta facendo un ritratto, i suoi occhi fotografano ogni particolare di Anna. Le mani sporche di colore, i capelli raccolti con una matita gialla, il suo gilet da uomo, gli anfibi neri, i pantaloni di velluto giallo ocra e gli occhi grandi, e belli.
- Hai paura di vedere come sarai nel futuro? - domanda lei mentre con i polpastrelli sfuma i contorni del ragazzo ritrovato.
- No, mi interessa il presente,
- dice lui e lo fa in un
modo che non ammette repliche. Non conta il prima né il dopo, solo l'attimo esatto in cui si è. Perché per Marco il tempo non esiste, lo ha sempre pensato, e sempre continuerà a pensarlo.
Pag 43
Marco quella notte ripensa al primo incontro con Anna, al rumore della pioggia e ai loro sguardi che si incrociano al riparo dei portici. E alla seconda volta, lí in quella casa, che poi è stata anche l'ultima, perché da quando Anna ha ridisceso le scale lui non l'ha piú vista.
Ora è l'alba, si alza circondato dal silenzio della solitudine.
Pag 45
Ma l'amore è piú forte di un vino non condiviso, o almeno Marco si convince di questo, si convince che il tempo passa e che nella vita ti accade quello che è meglio per te, perché non c'è alcuna controprova a dimostrare il contrario.
Pag 50
Il nastro dei ricordi si riavvolge.
Che sia questa la tanto agognata macchina del tempo che l'uomo si ostina a voler costruire? La mente è in grado di viaggiare avanti e indietro come vuole. E se le azioni tendono al futuro, i pensieri hanno una libertà senza limiti.
Pag 53
Poi guarda la spremuta, fa per assaggiarla, ma prima che riesca a poggiare le labbra sul bordo del bicchiere nota una scritta sul cartone: «Ho cambiato numero. Eccolo..."
. La variabile, l'incognita che non ti aspetti... e l'equazione funziona. Anche Marco, ormai lontano, ride da solo.
Ha fatto un passo, ha superato il confine.
Pag 64
Come Ulisse con le sirene, Marco sente l'impulso irrefrenabile di raggiungerla, stringersi a lei, senza dirle nulla, seguire i movimenti del suo corpo e lasciarsi trasportare, ma non lo fa, stringe con le mani il bancone di legno sperando di restare lí, ben saldo. Ecco, il tempo non esiste, è fermo in quel momento, il presente diventa un attimo eterno nel quale tutto fluttua, sospeso. Anche i sentimenti. Marco sente qualcosa allo stomaco, le maledette farfalle, quelle che poco fa Pilar aveva tirato fuori dal tipo strano con il nasone rosso che suona.
Pag 79
Disegna Marco da giovane, com'era dieci anni prima.
Poi sé stessa, entrambi nudi. Prende un altro foglio e tratteggia gli stessi personaggi con addosso cappotti pesanti con la pelliccia. Un altro foglio, l'orizzonte di un albsame scalda il mondo e loro due di spalle che osservano nascere il nuovo giorno. Ancora un altro, pochi minuti e appare la loro lampada. Anna la colora di rosso. Ora sono tutti esposti sulle sue gambe, illuminati dalla luce fioca dell'abat-jour. La sua personale mostra notturna. Li appallottola uno a uno e li getta a terra, accanto al letto. E continua, disegna altre immagini della sua vita con Marco, piccoli momenti di una quotidianità che non lascia tracce evidenti, ma che se si inizia a rovistare riappare nitida oltre le linee del tempo. Quella notte ha una smania di esorcizzare un cattivo presentimento che corre di pari passo con l'avvi-cinarsi dell'alba, quella vera. Poi cede alla stanchezza e si addormenta, poco prima del nuovo sole.
Pag 119
E mentre spariscono dietro l'ennesima corsia, si abbracciano, si baciano, come se fare la spesa fosse un atto d'amore incondizionato…
Pag 125
Si può vivere senza tante cose, ma nella mia personale classifica: prima la milza e dopo il cuore.
Eppure il cuore lo ascolti.
- Dovere professionale, - risponde lei, poi si stacca.
negli occhi.
- E nella vita privata? - le chiede Marco guardandola
- Ascolto la milza.
Pag 131
I riflessi dell'acqua danzano sulla pietra e i colori dei coralli rimbalzano sul volto di Anna. La sua espressione è quella di chi si è appena accorto che la bellezza e la felicità esistono realmente, basta avere il filtro giusto nell'animo.
Pag 134
Torna il silenzio, un silenzio che cercano di abitare coi loro corpi.
Anna si stringe a Marco che le carezza i capelli di salsedine, le passa le mani come un pettine a sbrogliare quella pesante matassa, si guardano, si baciano e si perdono.
Tutto il mondo di cui hanno bisogno è lí, gli occhi chiusi che sollevano i corpi come una coppia d'anime in viaggio verso l'attimo successivo, quello che mentre lo vivi è già passato, quello che si lega al precedente e al successivo e che per quanto è infinitesimale forma una catena che spesso scambi per l'eternità. In quel bacio cosparso di buio i cuori battono all'unisono, nient'altro importa mentre la brezza scioglie le gocce sulla fronte.
Pag 145
Si sforza di non pensare al domani. Osserva la sagoma di lei nuda accanto a lui, dorme leggera come una donna dipinta da Chagall: le poggia una mano sulla schiena e in quel momento ha la sensazione che il suo corpo sia pieno di sabbia, che per quanto lui provi a stringerla e a trattenerla prima o poi gli scivolerà via tra le dita. Si addormenta con questo pensiero e al mattino non se ne ricorda piú.
Pag 147
Questa sera la luna è quasi piena e si specchia in quel confine di mondo delineato dal mare, un orizzonte che rapisce lo sguardo e dà senso ai ricordi ma anche alle speranze. Dà senso al tempo, e alle parole.
Marco siede accanto ad Anna e osserva con lei la stessa linea che porta all'infinito. È un silenzio complice, il loro, cadenzato dall'eco della musica di chi passa la notte a divertirsi. In lontananza, la beata incoscienza della giovinezza. Nessun programma se non il sole all'indomani, nessun timore né rimpianto, soltanto l'attesa di tutto ció che ancora c'è da vivere.
Pag 158
- Mi ami?
- No.
Lei sorride, ecco le bugie che le piacciono. Poi si perdono in un vortice di corpi ed emozioni, illuminati dal bagliore di tutte quelle stelle estive che silenziose gli fanno compagnia.
Anna non gli racconta del faro, non gli racconta di quel tramonto primordiale, né di quanto ha pianto e della paura di non poter tornare. E nonostante tenga per sé tutto questo si amano come se ognuno avesse appena salvato la vita all'altro.
Finché arriva l'alba, e al riparo di un lenzuolo, come in un déjà-vu di quel mattino di Stoccolma, vedono il cielo ri-schiararsi mentre l'isola si mette in moto e il primo aliscafo della giornata si stacca dalla banchina verso il mare aperto.
Pag 191
- Era proprio questo che volevo evitare, - ribatte Pilar e beve un sorso di birra.
Marco la osserva tra il sorpreso e lo spaesato.
- Sei complicata.
Lei rimane in silenzio per un attimo.
- Quando ci siamo lasciati sono stata male. Hai continuato a occupare un sacco di spazio nel mio cuore, non te ne volevi proprio andare. Avrei voluto tirarti fuori con una pinzetta come facevamo con l' Allegro chirurgo, ma non era cosí facile.
Marco sorride imbarazzato, stavolta Pilar addolcisce i lineamenti.
Pag 194
Pur essendo aperti, gli occhi non riescono a comporre il contorno degli oggetti nella stanza. Anna ha la mente svuotata. Non pensa a Gigi e a quello che è successo, non pensa a sé, nemmeno a Marco. Inganna semplicemente il tempo cercando di non esistere perché sa che in caso contrario la sua anima non avrebbe scampo. E allora vive quel presente, vuoto, cancella subito l'imminente passato e si affida, per una volta, al futuro prossimo. La troverà pronta. Sarà di nuovo lei.
Pag 202
Una notte Marco si è svegliato e ha pensato che i segreti non esistono. O meglio, sono pochi gli eventi che possano fregiarsi di questa prerogativa. Di sicuro non possono dirsi segreti i fatti che coinvolgono almeno due persone.
Un segreto per essere tale deve risiedere in un solo cuore, una sola mente, un solo animo. Due persone che si baciano condividono quel momento e la condivisione rende l'attimo libero di esistere e di essere raccontato. Sí, perché non si avrà mai la certezza che l'altra persona tenga per sé l'accaduto. Il segreto è tale quando un pirata raggiunge da solo un'isola deserta e vi seppellisce il suo tesoro. Nessuno sa dove sia andato, nessuno lo ha visto scavare e calare il forziere. Se non sarà lui a raccontarlo allora il segreto sarà al sicuro. Per sempre.
Pag 214
- Pensavo che non venissi-
Marco si volta e i loro occhi si ritrovano in una frazione di secondo, come se non si fossero mai allontanati, come se non avessero mai smesso di cercarsi. Non c'è imbarazzo nei loro sguardi, semplicemente stanno vivendo quel momento, il presente. La sincerità di Anna strappa un mezzo sorriso a Marco, che si sorprende ancora per i suoi modi diretti. Ci sarebbero mille cose da dire, a cominciare dai capelli lunghi di lei che Marco trova di una bellezza sorprendente, ma preferisce tacere; quello che fa è fotografare l'attimo nella sua mente, click, cristallizzato per gli anni a venire.
Poi inizia a elencare dentro di sé tutti i particolari che non dovrà mai dimenticare: il suo profumo, un aereo che passa sopra le loro teste, il vociare dei presenti lí intorno, le scarpe di Anna che lasciano scoperto l'alluce. Mentre colei che doveva essere la sua donna per sempre, e che in mano regge un bicchiere di bianco, è veloce nella scelta delle parole.
- Sei felice?
- A tratti, - risponde lui.
- A tratti mi piace.
- Lo so, - dice sorridendo. Lei alza il calice per brindare e Marco fa cin col suo prosecco.
C'è molto di loro in quel rapido botta e risposta che apre uno squarcio nel tempo mettendo in discussione le teorie che facevano di loro una coppia. Vivere il presen-te, ignorare il passato, tornare indietro; poi tutto si ferma come se il loro corpo e la loro anima venissero proiettati in un nulla sospeso dove le forze in gioco derivano esclusivamente dai loro sentimenti.
Pag 216
E invece no. Ogni scelta che facciamo ha una conseguenza, quello che ti lasci indietro non sempre lo ritrovi al posto che vorresti. Maledetto tempo che cambia sempre le cose.
Pag 244
Solo che in quel momento non importa, non importa neanche l'attimo e il modo in cui le dirà che ha scoperto tutto. Importa solo il presente, quell'istante in cui sono lí, sospesi tra tutto ciò che è stato e ciò che dovrà essere.
L'essenza del loro amore è in quell'abbraccio, e quando si baciano e le lacrime di sale scendono sulle labbra sanno perfettamente e all'unisono che, qualunque cosa accada, loro ci saranno sempre, perché sono due supereroi. Forse veramente immortali.
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- Ora sí che stai caldo, ma manca un po' di atmosfera.
Cosí prende gli auricolari, ne sistema uno nell'orecchio di Marco e tiene l'altro per sé. Dall'iPod parte la musica, ha scelto Hey Eugene! dei Pink Martini.
- Forza, sbrigati, pelandrone. Al cinema dànno Iron Man 2, mi ci devi portare tu, - sussurra. Poi prova a sorridere, mentre gli occhi le si inumidiscono.... ma non si stacca da lui, gli poggia l'orecchio sul petto, come se volesse ascoltare quella cerniera lampo che custodisce il nuovo segreto della sua vita, il segno distintivo e deturpante di chi è sopravvissuto.
- E poi ho voglia di far l'amore, - aggiunge sottovoce.
Pag 252
Ma come si può vivere pensando di morire? Sarebbe come amare una persona pensando di odiarla allo stesso tempo. L'unica cosa da fare è non lasciare nulla di appeso, perché se abbiamo la consapevolezza che ogni cosa esiste a prescindere da noi, allora la soluzione è farne parte per sentirsi connessi con la vita che scorre e modella sé stessa senza curarsi del tempo. E in un contesto simile, ti allinea all'esistenza soltanto la verità. Se Anna non avesse raccontato della malattia a Marco, che tipo di vita avrebbero vissuto? Presupposti diversi, incomprensioni, liti e sotterfugi. Cosí, ora, affrontano insieme la realtà, per terribile che sia.
Pag 253
Viviamo ogni giorno come se non dovessimo mai morire, poi la notizia di una brutta malattia ci mette davanti all'evidenza che abbiamo una scadenza, come lo yogurt. Ci fa realizzare che la vita è una corsa a ostacoli, in cui si cerca di restare in piedi per arrivare sani e salvi fino alla morte. In realtà l'essere o meno malati non cambia nulla rispetto alla fine; è solo una questione di probabilità, direbbe Marco, probabilità contro cui ci dimentichiamo di scommettere.
Pag 264
Il loro occhi si incontrano, come tante volte in quei venti anni, e sono occhi che si conoscono e che, in fondo, hanno sempre provato a dirsi la verità. Gli sguardi delle menzogne non fanno parte dei loro ricordi, o meglio, esistono ma entrambi ormai hanno cercato di rimuoverli. Perché la coscienza agisce come un filtro che pulisce l'anima nel momento in cui è richiesta una prova d'amore supremo.


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